L’acqua che si respira

Di solito pensiamo all’acqua che beviamo, che vediamo scorrere, che scroscia e penetra nella terra, quella che ci lava, quella del mare, di un fiume o quella che prende la forma di una bottiglia…

Ma l’acqua è anche quella che “si respira”, o che non ci accorgiamo di respirare perché non la vediamo ma è presente nell’aria in minuscole gocce che diventano visibili solo quando sono così numerose da formare la nebbia.

Esistono piante che ne hanno fatto il loro unico nutrimento, originarie di ambienti caldi umidi e ricchi di vegetazione, si sono modificate in modo da poter vivere sui rami di altri alberi che crescendo le trasportano fuori dall’ombra della vegetazione, verso il sole . Le loro radici gli consentono di aggrapparsi ai rami e hanno rivestimenti porosi per trattenere l’acqua presente nell’aria.

Tutte le foto esposte sono state scattate nel Giardino della Biodiversità presso l’Orto Botanico di Padova dove queste piante crescono libere come fossero in natura. Ogni scatto vuole essere un elogio all’”intelligenza” di queste piante che trasformano l’impalpabile in forme vitali.